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LAVORARE CON LE AZIONI: STUDIO SU “IL GABBIANO” DI ANTON ČECHOV
laboratorio condotto da Luciano Colavero

Alla base del lavoro dell’attore c’è l’azione. L’azione viene prima del testo, dello stile, dell’espressione, della comunicazione. Fare azioni reali che coinvolgano il corpo nella sua totalità, sostenute da una specifica energia e da precise immagini interiori, è la premessa necessaria per qualsiasi creazione scenica. Recitare è agire organicamente. Apprenderlo attraverso il fare è il primo obiettivo di questo laboratorio.
Ma un attore non deve soltanto saper fare un’azione reale, deve saper mettere in vita decine, centinaia di volte la medesima azione con la stessa qualità e precisione. Recitare è organizzare e seguire una partitura perfettamente ripetibile e nello stesso tempo viva. Organicità e organizzazione, flusso della vita e forma, improvvisazione e partitura sono due facce della stessa medaglia, la base della recitazione, le sue fondamenta, il terreno da coltivare assiduamente.

Il testo di riferimento del laboratorio sarà “Il gabbiano” di Čechov, un’opera che si presta particolarmente bene all’analisi per l’azione. È richiesto a tutti i partecipanti di avere una buona familiarità con l’intero testo. L’edizione di riferimento è quella dell’Einaudi pubblicata nel volume “Capolavori”.

Ogni giorno di lavoro inizierà con un risveglio fisico e un training d’ensemble pensato per sviluppare l’attenzione reciproca, la reattività, la prontezza, la decisione. Si lavorerà sulla struttura drammatica, scomponendo il testo in parti, individuandone gli avvenimenti e la composizione. Definiti gli obiettivi dei personaggi e i compiti per gli attori si verificherà in piedi l’analisi, attraverso studi e improvvisazioni. Saranno composte alcune scene che possano essere ripetute e approfondite.

*Laboratori La Scaletta – Foto di Matteo Nardone